Al largo di una piccola città turistica e portuale sulla costa orientale della Corea del Nord, a soli 18 chilometri dalla zona demilitarizzata al confine con la Corea del Sud, si trova un’enorme nave derelitta, un tempo nota come il Barrier Reef Floating Resort.
Alla fine degli anni Ottanta, questa struttura a sette piani—munita di 200 stanze, un nightclub, una pista di atterraggio per elicotteri e un campo da tennis—era pubblicizzata come il primo hotel galleggiante del mondo, che offriva ai suoi ospiti la possibilità di passare numerose notti nel comfort assoluto tra le onde della Grande Barriera Corallina, a 60 chilometri circa dalla costa nord-orientale dell’Australia.
Ora giace in stato di abbandono 6.500 chilometri più a nord: un relitto da 12.000 tonnellate che è stato rimorchiato dall’Australia alla Corea del Nord, dove ha passato gli ultimi dieci anni. Kim Jong Un l’ha dichiarata “fatiscente” qualche anno fa e ha ordinato che fosse rimossa. Eppure, tante persone considerano l’hotel galleggiante un patrimonio importante e ne conservano ricordi preziosi: prima come luogo di feste di lusso, poi come decadente attrazione turistica, e infine come improbabile simbolo delle relazioni diplomatiche tra le due Coree.
Col sommarsi delle difficoltà legate alle tensioni nucleari internazionali e alla pandemia globale, il futuro dell’hotel galleggiante non è mai stato così incerto.
“Ricordo tanti giorni meravigliosi a bordo dell’hotel,” racconta in un’intervista di ABC del 2018 Belinda O’Connor, che guidava le imbarcazioni per il trasporto ospiti durante gli anni di gloria del Barrier Reef Floating Resort al largo dell’Australia. “Gite di pesca, feste del personale, immersioni subacquee sotto l’hotel, pizze d’asporto recapitate in elicottero… era incredibile.”
“Era piuttosto sorprendente vedere un hotel galleggiare sulla barriera corallina, con quell’acqua azzurra tutto intorno,” concorda Peter Tarca, il cui padre ha progettato la struttura. “Da lontano, sembrava una nave come le altre. Ma man mano che ti avvicinavi, era chiaro che avevi davanti una struttura di tutt’altro tipo.”
Il Barrier Reef Floating Resort è stato inaugurato nel 1988, ma è stato assediato per diversi anni dal maltempo e colpito più volte da cicloni. Il numero di visitatori ha iniziato a calare—ed entro la fine del 1989, l’hotel galleggiante era stato trascinato a più di 5.000 chilometri verso nord-ovest, fino al luogo che è diventato a quel punto la sua seconda casa, sul fiume Saigon a Ho Chi Minh City, in Vietnam. Ribattezzato il Saigon Floating Hotel—o “The Floater,” per la gente del posto—la struttura unica nel suo genere ha cavalcato l’onda del boom turistico del dopo guerra in Vietnam, diventando una meta di soggiorno popolare finché, alla fine, si è scontrato con nuove difficoltà economiche ed è stato venduto a un nuovo acquirente.
All’arrivo del nuovo millennio, durante un periodo di relativa pace e riconciliazione tra le due Coree, l’hotel galleggiante è stato ricollocato nel luogo dove riposa tuttora, nella regione turistica di Kŭmgangsan, a 210 chilometri da Pyongyang.
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