OGGI PRIMO GIORNO DI SCUOLA

È arrivato il momento di tornare a scuola: oggi infatti suona la campanella per la maggior parte degli studenti e, in una settimana, rientreranno in classe praticamente tutti, vale a dire 7.286.151 alunni per un totale di 366.310 classi. Oggi infatti è il primo giorno di scuola, ufficiale, negli istituti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento ma ci sono anche molte scuole che giocheranno d’anticipo in altre regioni, come il Lazio, che aprono ufficialmente l’anno il 15.

Caos supplenti e orario ridotto

Si gioca d’anticipo per recuperare giorni utili dibatte l’anno, in vista dei ponti, ma gli istituti non sono pronti a partire pieno regime. Il motivo è generale: mancano ancora all’appello i docenti da mettere in cattedra. Da Roma a Milano la situazione è la stessa. Le immissioni in ruolo sono state fatte, anche in anticipo rispetto al passato, ma per la chiamata dei supplenti il caos è generalizzato. Le Gps, vale a dire le graduatorie provinciali dei supplenti, hanno presentato tanti errori e per le correzioni sono state ripubblicate più volte. Con inevitabili ritardi nelle chiamate. A Milano e provincia, ad esempio, i nominativi sono arrivati solo venerdì pomeriggio ma gli orari erano già pronti. E allora accade che, almeno per la prima settimana, le lezioni vengono ridotte mediamente di due ore al giorno. Anche nella Capitale ci si sta organizzando così: gli alunni del tempo pieno escono nella maggior parte dei casi dopo la mensa, mentre alle medie e superiori il taglio medio è di un’ora.

In classe senza mascherina e addio Dad

Ma questo che sta partendo sarà anche l’anno del ritorno alla normalità: la scuola che accoglierà oggi gli alunni sarà senza restrizioni anti-cpvid, almeno fino a nuove disposizioni. Significa che non sarà obbligatoria la mascherina e che non bisognerà restare distanti, soli al banco. I monoposto infatti, per motivi di spazio, potrebbero tornare ad affiancarsi per ritrovare il compagno di banco sparito ormai da due anni. Ma torna anche l’ora di punta: l’incognita infatti, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano, è capire se il trasporto pubblico reggerà il peso dell’orario unico, uguale per tutti.

Fonte: Leggo.it

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