Avete mai starnutito guardando la luce intensa, il Sole, davanti a un flash o all’uscita di una galleria buia? Se sì, soffrite di starnuto fotico o fotoptarmosi.
Scopriamo cos’è e come funziona (grazie a GeoPop).
Cos’è la fotoptarmosi
Potreste averne sentito parlare anche sotto il nome di “starnuto riflesso fotico” o, ancor meglio, ACHOO Syndrome. Esatto, all’inglese si legge “ecciù” e sta per Autosomal dominant Compulsive Helio – Ophthalmic Outburst of sneezing che tradotto significa scoppio elio-oftalmico autosomico dominante compulsivo. Un nome decisamente complesso ma simpatico.
Non è nulla di grave, si tratta di un tratto genetico con cui nasce circa il 17-35% della popolazione mondiale (circa 1 su 4) e che rende “allergici alla luce”. Questa condizione non si può acquisire durante il corso della vita, quindi se non vi è mai capitato di starnutire in presenza di luce intensa allora non vi accadrà neppure in futuro. Però, essendo dominante, se possedete questo tratto avete il 50% di probabilità di trasmetterlo ai vostri figli. Questo perché basterebbe ottenere solamente una copia di questo gene da uno dei due genitori per esprimere il tratto.
Ad ogni modo state tranquilli, se avete sempre pensato di essere gli unici siete in buona compagnia!
Diciamo però che potrebbe essere un problema per tutte quelle persone che regolarmente svolgono lavori di precisione o che guidano mezzi di trasporto e che hanno quindi bisogno di mani ferme e attenzione costante.
A cosa è dovuto lo starnuto fotico?
Sono secoli che ci poniamo questa domanda e, pensate un po’, già il caro e vecchio Aristotele provò a rispondere: secondo lui la colpa era del calore del Sole che fa condensare il vapore all’interno del nostro naso facendoci starnutire. Per diversi secoli se ne parlò ben poco e solo recentemente negli anni ’50 iniziarono i primi studi approfonditi sul fenomeno. Fino ai primi anni ’90 si credeva che lo starnuto fosse indotto da particolari lunghezze d’onda ma in seguito si è scoperto che ha a che vedere con l’intensità della luce.
A tutt’oggi i ricercatori non hanno ancora una risposta certa a questo fenomeno, tuttavia ci sono alcune teorie particolarmente interessanti che tentano di descriverne i motivi.
Una prima teoria ipotizza che lo starnuto fotico avvenga quando il nervo ottico, stimolato dalla luce, trasmetta la stimolazione a livello cerebrale ad un altro nervo posizionato lì vicino chiamato trigemino, che ci farebbe venire quel fastidioso prurito al naso. La causa di questa doppia risposta occhi-naso sarebbe data dall’interferenza tra i due nervi.
Sostanzialmente quando si è esposti a luce intensa si attiva il nervo ottico e il cervello lo interpreta come “Oh no, troppa luce… Restringiamo le pupille, presto!”. Ne consegue che il nervo trigemino lì vicino sia stuzzicato e che traduca il segnale come “Svelto, bisogna espellere ciò che è entrato nel nas… Eeechù!”.
Un’altra ipotesi prevede che il riflesso fotico possa essere una peculiare forma di sensibilità della corteccia visiva legata al sistema nervoso parasimatico. In presenza di luce è possibile che si mettano in moto involontariamente tutta una serie di movimenti facciali che indurrebbero a loro volta lo starnuto. Sebbene considerata plausibile, questa ipotesi non spiegherebbe perché la condizione sia tipica solamente di una piccola percentuale della popolazione.
Altri invece interpretano questo riflesso come un comportamento molto antico e radicato nel cervello che abbia a che vedere con l’evoluzione della nostra specie, in che modo però ancora non si sa di preciso.
Per quanto riguarda la genetica, invece, uno studio del 2010 condotto su 10.000 participanti volontari ha dimostrato che coloro che soffrono di starnuto fotico possiedono una particolare variante genetica (meglio detta SNP o polimorfismo a singolo nucleotide) che risiede sul cromosoma 2.
Ma quindi esiste una soluzione al problema? Se proprio la cosa vi dà fastidio o dovete evitarla ad ogni costo per motivi di sicurezza potete attenuare i raggi che arrivano agli occhi… semplicemente indossando un paio di occhiali da sole!
Fonte: Geopop.it