IN ARRIVO I NUOVI ROBOT TESLA

Un anno dopo l’annuncio in occasione del Tesla AI Day, Elon Musk conferma che il nuovo Tesla Bot – o Optimus Subprime, come l’ha chiamato recentemente – sarà pronto per la produzione entro il 2023. L’automa in questione, vero e proprio tripudio della ricerca dedicata all’intelligenza artificiale, sarà in grado di muoversi in autonomia, interagendo con gli esseri umani e riconoscendo gli ostacoli sul suo cammino. Il robot funzionerà con la stessa intelligenza artificiale utilizzata dalla flotta di veicoli autonomi di Tesla e aiuterà gli esseri umani occupandosi di attività quotidiane pericolose, ripetitive e noiose: sarà alto all’incirca 1 metro e 70 centimetri, peserà 55 chili e sarà capace di trasportare un carico di un massimo di 70 chili con una velocità massima di 8 chilometri orari (impostata di default).  

Come sono fatti i Tesla Bot

«Tutto ciò che gli umani non vogliono fare, sarà compito di Optimus. Un concept rivoluzionario a un livello ancora più grande delle auto Tesla e lo svilupperemo in modo che sia sicuro, senza terminazioni o cose del genere. Penso che si possa testare il primo prototipo entro la fine dell’anno per poi andare in produzione con i primi robot a partire dal prossimo anno», ha dichiarato Musk, pur senza specificare nel concreto come sia strutturato il robot. Le ultime indicazioni filtrate nei mesi scorsi mostravano una testa dotata di schermo – un po’ come gli automi che già popolano fabbriche e centri di produzione – mentre il resto del corpo sarà messo in moto da 40 motori distribuiti lungo tutto il corpo, dove si troveranno anche videocamere, scheda madre e chip di controllo di questo computer ambulante.

Un robot con un cuore

Nella prima fase di rilascio, il robot sarà destinato a tutti quei lavori noiosi e ripetitivi in cui la manodopera scarseggia, ma diventerà ancora più interessante nello step successivo di sviluppo, in cui sarà possibile riversare la nostra personalità all’interno dell’umanoide. In una conversazione con Mathias Döpfner, CEO di Axel Springer, Musk ha spiegato di voler utilizzare il robot come uno strumento per preservare ricordi e personalità nel tempo: «Potremmo fare un upload delle cose che crediamo ci rendano così unici. Non sarà un clone per cui ci saranno differenze, ma per quanto riguarda la conservazione dei nostri ricordi e della nostra personalità penso che sia possibile farlo». Insomma, un concetto fantascientifico che si può riassumere come una sorta di “anima digitale” di cui però non conosciamo le reali applicazioni – né, esattamente, quanto tempo ci vorrà per realizzare un progetto così distopico e mastodontico. D’altronde, fino a qualche anno fa, perfino guidare un’auto elettrica sembrava pura fantascienza, ma Musk ha dimostrato di poterlo trasformare in realtà, vedremo se ci riuscirà anche con il robot umanoide. 

Fonte: GQItalia.it

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