E’ UFFICIALE: ELON MUSK HA COMPRATO TWITTER

È fatta: Elon Musk ha acquistato Twitter. Il consiglio di amministrazione di Twitter ha approvato all’unanimità l’acquisizione da parte dell’uomo più ricco del mondo. 

L’accordo tra Elon e Twitter è stato raggiunto sulla cifra di 54,20 dollari per azione. L’operazione valorizza il social 44 miliardi di dollari

Il pagamento agli azionisti sarà in contanti e si tradurrà nell’addio del social a Wall Street dove aveva debuttato nel 2013. 

L’operazione sarà condotta attraverso un’entità finanziaria interamente controllata dal ceo di Tesla.

“Il consiglio di amministrazione di Twitter ha condotto un processo ponderato e completo per valutare la proposta di Elon con un focus deliberato sul valore, la certezza e il finanziamento”, ha detto Bret Taylor, presidente di Twitter, in una dichiarazione. 

“La transazione proposta fornirà un sostanziale premio in denaro e crediamo che sia il miglior percorso per gli azionisti di Twitter”, ha aggiunto. 

Chi per ora non ha alcuna intenzione di rientrare sulla piattaforma è l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, bandito da Twitter in seguito all’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Parlando in esclusiva a Fox News, il tycoon ha detto che l’acquisizione di Musk sarà uno sviluppo positivo, ma che rimarrà con la sua piattaforma, Truth Social.   

Non andrò su Twitter, rimarrò su Truth“, ha reso noto. L’avvio di Truth è stato finora caratterizzato da uno scarso successo di pubblico e da una fuga di manager.

L’operazione solleva però qualche domanda alla Casa Bianca. La portavoce Jen Psaki non ha voluto commentare “alcuna transazione specifica”, ma non ha mancato di ricordare che il presidente Joe Biden ha a più riprese avvertito dei rischi collegati allo strapotere dei social. 

“Non importa chi possiede o gestisce Twitter: il presidente è da tempo preoccupato per il potere delle grandi piattaforme di social media”, ha affermato.

Musk mette le mani su uno dei social più influenti al mondo, popolare soprattutto nell’ambiente della politica e dei media, promettendo di farlo diventare “la piattaforma della libertà di espressione per eccellenza”.

Elon il terribile non ha ancora chiarito nel dettaglio cosa intenda fare con Twitter: oltre a dire voler procedere al delisting della società, non ha svelato le sue mosse limitandosi a dichiarare che la piattaforma ha bisogno di essere “trasformata” e che dovrebbe basarsi su un “algoritmo open-source”. 

A quale tipo di leadership intenda ispirarsi non è chiaro: sicuramente la sua. Chiaramente i dipendenti non nascondono la loro frustrazione nelle chat private e lamentano il silenzio dei vertici che finora li hanno lasciati all’oscuro di tutto.

Nonostante le molte perplessità, è riuscito a convincere diversi azionisti della bontà della sua offerta, un livello – ha spiegato nel corso di una girandola di incontri – che il management di Twitter, da tempo alle prese con i risultati economici, da solo non riuscirebbe mai a raggiungere. 

Con parte degli investitori dalla sua parte e soprattutto una maggiore chiarezza sui finanziamenti per l’operazione – ha raccolto 46,5 miliardi di dollari di impegni per la transazione – Musk ha ammorbidito la posizione del Consiglio di amministrazione, inizialmente contrario all’acquisizione tanto da approvare una poison pill anti-scalata.

Fonte: rainews.it

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