Domenica ritorna l’ora legale. Nella notte tra sabato 26 marzo e domenica 27 marzo 2022 è previsto il cambio dell’ora: le lancette dei nostri orologi andranno quindi spostate di un’ora in avanti, dalle 2:00 alle 3:00. Questo orario rimarrà in vigore per sette mesi, fino al 23 ottobre 2022.
Lo spostamento delle lancette ci toglierà sì un’ora di sonno per una notte ma, d’altra parte, da quel giorno in poi il tramonto arriverà un’ora più tardi, permettendo alle giornate di “allungarsi”.
Ma per quale motivo esiste il cambio d’ora? E quali sono i Paesi che hanno deciso di abolirlo?
Perché esiste il cambio d’ora?
A partire dal 2018 è stato proposto in Europa di abolire il cambio d’ora nei vari Paesi, affinché ciascuno stato abbia un unico orario (solare o legale, a discrezione della singola nazione) da mantenere tutto l’anno. All’epoca questa risoluzione venne approvata con l’84% dei voti a favore ma solo alcuni Paesi (come Francia, Germania e alcuni stati Nordeuropei) hanno effettivamente abolito il doppio cambio di orario. L’Italia invece ha ancora in vigore il passaggio da solare a legale due volte l’anno… Ma per quale motivo?
La scelta di tenere in vigore il cambio d’orario permette di avere un importante risparmio dal punto di vista energetico: secondo i dati Terna, dal 2004 al 2020 il cambio d’ora ha permesso di risparmiare circa 10 miliardi di kWh di energia o, in termini economici, circa 1 miliardo e 720 milioni di euro!
Allo stesso tempo, anche la scelta di abolire il cambio d’ora ha le proprie motivazioni. Cambiare orario infatti va a creare dei piccoli squilibri all’interno del ciclo sonno-veglia delle persone, facendoci sentire stanchi, distratti e assonnati durante i primi giorni di cambio orario.
Fonte: geopop.it