Blackout globale per i social network di Mark Zuckerberg. È successo lunedì 4 ottobre intorno alle ore 17,40, quando i server italiani di Facebook, WhatsApp e Instagram sono crollati rendendo di fatto inacessibili le tre piattaforme per gli utenti. Da lì, la notizia di migliaia di segnalazioni di malfunzionamento anche nel resto del mondo. Ancora da capire le ragioni del guasto. Intanto un manager di Facebook scrive: “Ci scusiamo per gli eventuali disagi“.
“Sorry, something went wrong”, è la scritta apparsa su Facebook. Stessa sorte per Instagram, con il feed che non si aggiorna, e WhatsApp, che al momento risulta bloccato.”Siamo consapevoli che alcune persone hanno problemi ad accedere alle nostre app e ai nostri prodotti”, ha scritto su Twitter Andy Stone, direttore della comunicazione per la società di Menlo Park. Che ha aggiunto: “Stiamo lavorando per riportare le cose alla normalità il più rapidamente possibile e ci scusiamo per gli eventuali disagi”. Proprio sul social dei cinguettii, l’unico dei principali che ha continuato a funzionare regolarmente, la notizia del malfunzionamento si è diffusa attraverso gli hashtag #whatsappdown, #instagramdown e #facebookdown, che sono diventati velocemente trend topic.
Secondo quanto riportano le testate internazionali, i problemi dei tre grandi social network si stanno verificando anche in altri Paesi tra cui Germania, Spagna e Portogallo in Europa e Turchia, Israele e Stati Uniti al di fuori del Vecchio Continente. Il sito downdetector, che si occupa di registrare lo stato delle attività e di fare una panoramica in tempo reale dei guasti e delle interruzioni, ha mostrato in particolare che ci sono stati più di 50 mila episodi di persone ad aver segnalato criticità con Facebook e Instagram e 22 mila con WhatsApp. Numeri che però potrebbero essere molto più alti.
Come sostiene l’agenzia Reuters, a giudicare dalla scritta che appare quando si prova ad accedere alla home page di Facebook il problema potrebbe riguardare il cosiddetto Domain Name System: si tratta di un sistema che consente agli indirizzi web di condurre gli utenti alle loro destinazioni. Un’interruzione simile presso la società cloud Akamai Technologies aveva causato lo scorso luglio il crollo di diversi siti.
Fonte: ilfattoquotidiano.it