ECCO “LUCA”, IL FILM DISNEY / PIXAR AMBIENTATO IN LIGURIA

Si intitola “Luca”, sarà visibile in esclusiva dal 18 giugno su Disney+ ed è il nuovo film di Disney-Pixar ambientato idealmente nelle Cinque Terre. Stasera il film verrà proiettato in anteprima mondiale a Genova in una serata benefica organizzata da MediCinema per raccogliere fondi in favore della cineterapia per i bambini, anche quelli del Gaslini.

La cosa più ligure del film? Direi i fagiolini e le patate nel pesto. La focaccia pucciata nel caffè era nelle storie ma non sono riuscito a mettercela”. L’accento è un po’ arrugginito dopo tanti anni passati negli States, ma lo spirito c’è tutto: Enrico Casarosa oggi è tornato a Genova per presentare l’ultimo capolavoro di animazione Disney-Pixar uscito dalla sua matita.

Casarosa, genovese di quasi 50 anni, è stato sceneggiatore e regista di La Luna (con cui ha ottenuto una nomination al premio Oscar) e storyboard artist di L’era glaciale, Up, Cars, Ratatouille, Gli incredibili 2. “È un’emozione tornare a Genova – racconta -. Questo è un film ispirato alla mia infanzia a Genova e in Riviera, volendo fare una lettera d’amore a queste radici che ho nel mare. Sono nato e cresciuto qui, in via Piaggio. Abbiamo il mare dentro noi liguri, e io volevo esaltarlo, farlo vedere al mondo in tutti i suoi dettagli”. Perché le Cinque Terre? “Sono bellissime, uniche. La Liguria è tutta bella, ma loro sono rimaste ferme nel tempo, sono come dei piccoli mostri che escono dalle rocce e si tengono agli scogli. C’è qualcosa di magico”.

“Sono partito che avevo 23-24 anni dalla Liguria – ricorda Casarosa -. Poi tanti passetti, la scuola a New York, ho cercato di mettere piede negli studi televisivi, mi sono occupato di piccole serie e pian pianino ho imparato tanto finché non ho fatto storie mie, fumetti miei. Poi nel 2002 sono arrivato alla Pixar. Come si fa? Ci vuole pazienza, tanta passione per raccontare le nostre storie”

E proprio di mostri marini parla il film con un potente messaggio di inclusione. Due bambini in vacanza nel paese immaginario di Portorosso (chiara assonanza con Monterosso) che scopriranno di appartenere alla stessa “diversità” in un mondo, quello degli umani, che con tritoni e sirene non mostra di avere un buon rapporto. Un significato di grande profondità al di là delle immagini mozzafiato che riproducono anche i più pittoreschi dettagli della riviera ligure catapultata negli anni Settanta tra Vespe, insegne pitturate e ragazzini che giocano nelle piazzette.

Fonte: IVG.it

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