È nata a Genova il 15 marzo 1921, è la più antica casa costruttrice di motociclette in Europa e il suo motore è inconfondibile. È Moto Guzzi. Un sogno realizzato da tre aviatori, reduci dalla Prima guerra mondiale: Carlo Guzzi, Giorgio Parodi e Giovanni Ravelli. Un marchio destinato a fare la storia delle due ruote grazie a potenza, affidabilità e uno stile tutto italiano che ancora oggi, a quasi un secolo di distanza, continua a regalare forti emozioni.
Un’aquila custode
Il primo modello sperimentale di Moto Guzzi non aveva nessuna aquila, bensì un rombo con la sigla “GP” sul serbatoio a indicare Guzzi e Parodi. Giovanni Ravelli era tragicamente precipitato durante un volo di collaudo. La successiva scelta di questo maestoso volatile è proprio una dedica per l’amico aviatore, che possa vegliare su ogni futura avventura come una grande aquila ad ali spiegate.
La Galleria del Vento: un primato mondiale
Nel 1950 viene costruita nella storica sede di Mandello del Lario un’avveniristica Galleria del Vento, che ancora oggi viene utilizzata per ottenere, attraverso il perfezionamento dei mezzi meccanici, una significativa riduzione del coefficiente di resistenza aerodinamico incrementando così la velocità massima. Non solo: fino al 1957, quando le Moto Guzzi prendevano parte alle competizioni sportive, il pilota stesso sperimentava la posa da adottare in gara per ottenere la massima velocità possibile.
Il bicilindrico a V di 90°
Alla fine degli anni Sessanta, Moto Guzzi dà vita a un motore destinato a diventare un simbolo tanto importante quanto l’aquila sul telaio: il motore bicilindrico a V di 90°. Un propulsore che ha fatto da colonna portante a modelli mitici come la Guzzi V7, la V7 Special e la Guzzi V7 Sport.